6:45 è questo l’orario di ritrovo per il gruppo CAI Novara
prima di partire per il trekking sulle montagne trentine. Il viaggio in treno è
stato passato dormendo, mangiando i tuk al bacon di Fabio, chiacchierando o
ascoltando le fantasmagoriche fiabe del libro di Mauro.
Una volta arrivati a Bolzano iniziarono i problemi: i
pullman per raggiungere il Passo Gardena erano molteplici e, nonostante lo
studio incrociato sui loro orari di partenza e di arrivo, abbiamo perso la
coincidenza, causa ritardo del bus e ci siamo ritrovi ad attendere un’ora a
Ortisei.
È così che siamo giunti al punto di partenza alle 16:30,
incontrando la famiglia Fasolato e aggiungendo alla nostra equipe gli ultimi
membri mancanti: Michele, Sofia e l’accompagnatrice Maria Rosa.
Finalmente si parte, circondati da vallate verdi e
conformazioni dolomitiche simili a stalagmiti a cielo aperto.
Arrivati al rifugio Cavazza al Pisciadù, evitando la
facoltativa ferrata Tridentina, ci siamo sistemati e ci siamo nutriti chi di
tradizionale pasta al ragù, chi di più tipici canederli e strudel. E dopo il
partitone di Briscola chiamata, tutti a dormire alle 10 per prepararsi alla in
teoria poco faticosa seconda giornata.
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